martedì 15 luglio 2008

"L'ECO DELLE RISAIE" UN LIBRO DA LEGGERE. ECCO PERCHE' di Marcella Onnis

C’è chi crede che non siamo noi a scegliere i libri, ma che siano loro a scegliere noi. Da subito, questa cosa mi è sembrata abbastanza plausibile, poi ho letto L’eco delle risaie e mi sono convinta che sia davvero così (per non annoiarvi vi risparmio le motivazioni).
Il libro comincia dalla copertina, il che potrebbe suonare come un’ovvietà, ma non lo è. Non so quante edizioni ne esistano in Italia, però quella che mi è capitata tra le mani (firmata Edizioni e/o) ha un frontespizio delicato come una pittura orientale su carta di riso ed ovviamente non sarà un caso. “Delicato” è l’aggettivo più adatto a descrivere questa piccola perla della scrittrice vietnamita Anna Moї perché tale è il suo modo di scrivere, tale è la sua maniera di insinuarsi nella quotidianità del lettore ed ancora tale è la sua capacità di insegnarci un nuovo modo di affrontare la vita.
Sin dalla prima pagina, l’autrice ci conduce per mano verso nuove realtà, più metafisiche che geografiche, dove tutto è relativo e tutto si può reinventare. Anna Moї racconta soprattutto un percorso di liberazione e, parlandone, lo insegna a chi legge. Ma è un insegnamento forse inconsapevole, non programmato e, per questo, molto efficace.
Come restare, infatti, indifferenti davanti a passaggi come questo: «Niente dà un maggior senso di sicurezza della stabilità delle case e delle cose che ci sono dentro. L’insicurezza è insita negli uomini, condannati a una morte più o meno lontana. […] I punti di riferimento immutabili esistono sicuramente per i più privilegiati. Gli occidentali. Ma niente è veramente indistruttibile»
L’eco delle risaie è un libro aperto a tutti, soprattutto a chi è sempre in cerca di spiritualità, sotto qualunque forma, e a chi alla spiritualità desidera tornarci, però secondo i propri tempi e non attraverso i canali più istituzionalizzati

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